RISCHI E CRITICITA’ DELLA DIETA IPERPROTEICA: E’ DAVVERO EFFICACE?
Quando si inizia una dieta quello che si desidera è avere subito dei risultati tangibili e soddisfacenti, così da motivare la fatica e i sacrifici.
Spesso quindi si ricorre a scorciatoie e strategie che, in maniera più o meno vincente, portano al risultato. Una di queste strade spesso percorse è rappresentata dalla dieta iperproteica.
Sul piano teorico ogni dieta ipocalorica consente il calo di peso, ma per alcune persone ha sicuramente più effetto quella iperproteica, che consiste in una drastica riduzione dell’apporto di carboidrati a favore le componenti proteiche e lipidiche, così da indurre uno stato di chetosi.
Cosa succede quando si segue questa dieta?
L’organismo si adatta dal punto di vista metabolico e si abitua utilizzare pochi carboidrati e ad utilizzare come fonte di energia i grassi e le proteine. Questo porta alla produzione di corpi chetonici, cioè scorie metaboliche. Queste scorie affaticano reni e fegato, che devono fare un lavoro in più durante questo periodo. La condizione di chetosi, quando protratta a lungo (oltre le due -tre settimane tendenzialmente), crea uno stallo metabolico. Ovvero succede quello che chi segue una dieta non vorrebbe mai: il metabolismo rallenta!
Arrivati ad un certo punto non si perde più peso e non solo, perché si tende a riprendere il peso perso. Il metabolismo così fortemente rallentato facilita l’aumento di peso, anche continuando la dieta stessa, ma soprattutto nel momento in cui si allenta la rigidità e si torna ad un’alimentazione più varia ed equilibrata (perché ricordo che questa dieta rigida andrebbe seguita per un breve periodo).
Questo adattamento metabolico che si instaura durante la chetosi spesso provoca anche un rallentamento del lavoro tiroideo, organo deputato al mantenimento ormonale: una carenza degli ormoni tiroidei dovuta a una dieta inadeguata porta spesso a condizioni di amenorrea nelle donne, instabilità del tono dell’umore e depressione.
Dopo un periodo di dieta iperproteica, può succedere che, dato che il nostro corpo vive grazie ai carboidrati, ne ha estremamente bisogno e in quantità ben precise, si ritorni a reintrodurli in maniera snodata e poco equilibrata, spinti dalle necessità del corpo che “urla” questo bisogno. Anche questa eventualità influisce sul nuovo aumento di peso: dopo settimane di privazione il corpo richiede carboidrati, spesso nella forma che lui sa essere più facilmente assimilabile, quindi lo zucchero. Magari vi è capitato di avere una forte voglia di dolce dopo qualche giorno di carenza di carboidrati. Ecco, è ciò che succede in maniera esasperata quando la dieta iperproteica è seguita per un periodo eccessivamente lungo.
C’è un’altra questione da tenere in considerazione. Nel momento in cui la dieta iperproteica non è affiancata dall’attività fisica, si assiste anche a una perdita considerevole di massa muscolare magra e questo sai a cosa porta? A un ulteriore rallentamento del metabolismo e a una conseguente tendenza a riprendere velocemente il peso perso.
Bisogna quindi avere cautela nel seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati e non va fatto con la mera illusione che porterà sicuramente a una perdita di peso duratura e costante nel tempo. E’ necessario seguire una dieta di questo tipo per un breve periodo per poi passare, gradualmente a un’alimentazione più equilibrata e che abbia un buon rapporto tra i nutrienti.
Il consiglio è sempre quello di farsi seguire da un esperto, che possa indirizzarvi verso le scelte adeguate alle vostre esigenze.
Dott.ssa Francesca Oggionni Dietista
@unamelaperdietista